Argo e Achille si Confrontano sulla Gestione del Mio Spazio
Achille è appena arrivato per trascorrere con noi l’intera mattinata senza la sua umana.
E’ visibilmente molto emozionato, e ha bisogno di rassicurazioni, pertanto è fondamentale che, pur mettendo gli opportuni paletti alla sua eccitazione che si trasforma di prassi in potenza cinetica, noi ci si mostri accoglienti.
Noi umane ci soffermiamo a scambiarci alcune informazioni utili, ma questo crea una situazione un poco critica.
Argo cerca di mantenere il presidio del mio spazio, ma Achille passando in mezzo a me e alla sua umana riesce a scalzarlo, e con la marcatura sulla rete, proprio a fianco della legnaia (che ospita una numerosa famiglia di ratti) obbliga il setter ad allontanarsi per rispondere e mantenere i suoi diritti su quella zona per lui di grande importanza.
Tino ed Etna si mantengono a distanza controllando l’accesso al corridoio che porta a spazi più ricchi di valore, davanti alla casa; ma i loro sguardi fissi e severi hanno comunque un peso nel cercare di mantenere l’eccitazione del weimaraner sotto ad una certa soglia.
Una volta ottenuta la piena titolarità dello spazio davanti a me Achille si alza sui posteriori appoggiando gli anteriori sul mio corpo, raggiungendo così, con la mia disponibilità, le mie labbra.
Questa azione ha una triplice finalità:
- “assaggiare” le secrezioni delle numerose ghiandole che si trovano lungo il contorno delle nostre labbra, raccogliendo così preziose informazioni relative al mio stato d’animo; questo perché ha necessità di sapere quale sia la mia predisposizione d’animo verso di lui e il mio assetto emozionale in generale, al fine di decidere se affidarsi a me oppure no.
- lasciare a sua volta la sua saliva in quella delicata zona del mio viso, quale marcatura, e mescolando così le nostre essenze.
- Appoggiare le sue zampe a me, assumendo pure una posizione eretta, significa tra le altre cose, alzare il livello di presidio del mio spazio; comunicazione senza dubbio intenzionale nei confronti degli altri cani presenti.
E’ stato un bene assecondarlo? Avrei dovuto respingerlo?
Non so dirlo con precisione, so solo che in quel momento ho pensato che Achille, tra tutti e quattro, fosse quello ad avere più bisogno, e che il mio appoggio avrebbe potuto favorire anche la costruzione di rapporti solidi con gli altri, come solitamente avviene, e ho agito come le mie emozioni mi suggerivano.
Del resto Tino, girando la testa, dà anch’egli il suo benestare, ma non appena torna a puntare il suo sguardo sul weimaraner per dirgli di non esagerare con l’intensità della sua eccitazione, questi scende immediatamente e gli rivolge un’occhiata eloquente, esprimendo la sua disponibilità all’ascolto delle indicazioni dell’adulto.
Argo torna ad avvicinarsi ma Achille, quasi pentito di aver ceduto, riconquista la posizione, e allora a quel punto interviene Etna, che lo allontana, attende il rientro di Argo e torna al suo posto.
Ma Tino pare essere in leggero disappunto: probabilmente per lui è più utile che quello spazio sia gestito dal giovane, che accetta di buon grado le sue indicazioni, che dall’anziano, dotato di maggiore potere decisionale.
Etna però lo aiuta ad accettare quella che secondo lei è la soluzione migliore, e Argo ne approfitta per “assaggiare” e marcare a sua volta il mio contorno labbra e ripristinare l’equilibrio del gruppo; quando Tino ritiene che sia sufficiente interviene a sua volta, convincendomi così a concludere il colloquio e conquistandosi in questo modo il titolo di gestore finale dello spazio conteso.
Un dialogo fluido, in cui ciascuno ha espresso se stesso, i suoi bisogni, le sue proposte.
Un dialogo che noi umane abbiamo colto solo nelle sue manifestazioni più eclatanti, ma che senza l’aiuto delle riprese io non sarei mai riuscita a comprendere nella sua interezza.
Tuttavia nella vita reale non ci sono telecamere che ci permettano di rivedere ogni istante vissuto con i cani, e la sola cosa che possiamo fare è fidarci di loro, e non giudicare, perché non siamo in grado neppure di vedere la centesima parte di ciò che sta realmente avvenendo.
Fantino Manuela
.. interessante la tua spiegazione sui motivi di leccare le labbra ed il loro significato…
Tino ed Etna non lo fanno certamente perché il rapporto con te è palese.. ed è sufficiente x loro solo uno scambio di sguardi.. questo lo si vede soprattutto in Tino.. che spesso ti cammina dietro guardandoti… il loro odore è già su di te quindi non hanno bisogno di “ marcarti”..