Siamo abituati a pensare al cane come a qualcuno da gestire, da portare nel mondo secondo il nostro stile, correggendolo se sbaglia, imponendogli il nostro modo di rispettare le regole. Un individuo da integrare in una società che non gli appartiene, passivo e tollerato se non reca alcun disturbo. Ma esiste anche un altro modo di vivere con questo amico così speciale, e sta nella condivisione.
E’ possibile, infatti, insegnare al cane le regole, le abitudini e i ritmi dell’ambiente in cui si trova, stabilmente o per caso, lasciandogli poi libera scelta nelle decisioni relative alle modalità di applicazione.
Il mondo del cane è fatto principalmente di odori: sono i suoi riferimenti, i suoi capisaldi, gli elementi che maggiormente di stagliano sullo sfondo, ad indicare percorsi, atteggiamenti, decisioni da prendere. E’ inevitabile, quindi, che viva in una dimensione differente da quella umana, che segue leggi sue proprie, ma che può trovare i suoi punti d’incontro con la realtà umana.
Per sua natura generalmente il cane tende ad adattarsi ai contesti, ad evitare i conflitti, ad intuire quale sia il modo migliore per farsi accettare: è molto spesso infatti proprio la nostra gestione, che non tiene conto, per superficialità, per incapacità o per pura ignoranza, delle caratteristiche naturali di una specie diversa dalla nostra, a creare problemi di integrazione e di convivenza, che, se lasciato libero di muoversi in autonomia, probabilmente il cane saprebbe risolvere senza difficoltà.
Per questo motivo scegliere di condividere anziché di gestire molto spesso è la sola possibilità che abbiamo di vivere insieme in armonia.