Kyra è una Springer Spaniel di 8 anni che, prima di essere accolta nella famiglia in cui vive da circa un anno e mezzo, stava, insieme alla madre di tre anni più vecchia di lei, in un casotto di proprietà di un cacciatore.
In campagna si muove con grande competenza e destrezza, e ovviamente conosce molto bene le regole canine. Mostra un carattere forte e determinato, e pare essere sempre stata abituata a cavarsela da sola. Mi riferiscono che con la madre vi sono stati diversi battibecchi durante i quali poteva accadere che Kyra la ferisse anche in modo piuttosto importante.
Nonostante il carattere forte, nei luoghi urbani appare in grandissima difficoltà, spaventata dai rumori delle auto, dalle grida e dalle corse dei bambini, dal vociare delle persone in generale; la cosa notevole è che questo comportamento è comparso dopo circa due mesi dall’arrivo nella nuova famiglia, o forse è sempre stato presente ma non chiaramente compreso sino a che non ha cominciato ad esprimerlo in modo eclatante. Il problema è che la loro abitazione si trova in un condominio che si affaccia sulla piazza centrale di un piccolo paese, quindi è quotidianamente costretta ad affrontare situazioni che la preoccupano.
La sua natura e il suo vissuto la rendono piuttosto restia ad affidarsi a qualcuno, e se non si sente ascoltata preferisce agire di sua iniziativa e prendere da sè le decisioni, che essenzialmente consistono nel darsi alla fuga.
Durante il primo incontro (avvenuto in campagna una settimana fa) Tino si è presentato nel suo ruolo di protettore efficace e rispettoso, e lei lo ha esaminato per bene prima di accettare i suoi servigi; in breve tempo fra i due si è creata una buona intesa.
Oggi abbiamo deciso di provare a prendere di petto le sue preoccupazioni, perchè io avevo bisogno di capire in che modo lei e il suo umano le affrontavano insieme.
E’ stato subito evidente che i timori di Kyra si trasformano immediatamente in ansia, preoccupazione e sofferenza per il suo umano, che in questo modo non riesce ad esserle di alcun aiuto ma anzi diventa un ulteriore difficoltà per lei.
La strategia adottata da Tino, invece, è stata quella di dimostrarsi prima di tutto forte e capace nel difendere prima l’acqua e poi il cibo, aggiudicandosi così le due risorse di valore maggiore, per poi mettere tale abilità a servizio del gruppo. Dimostra anche, però, al minuto 9:20, di considerare lo svolgimento del suo ruolo più importante della gestione della risorsa (in questo caso l’acqua).
Dopo che lui ha dimostrato la sua capacità, Kyra finalmente si rilassa; sarebbe stato un grave errore lasciare a lei il compito di gestire acqua e cibo (come aveva invece fatto durante l’uscita precedente, in campagna, dove in effetti si era dimostrata più abile e capace di Tino nel gestire le opportunità offerte dall’ambiente) in quanto l’avremmo caricata di una responsabilità che in quel preciso contesto non è, al momento, in grado di sostenere.
Tutte le volte in cui Kyra si trova in difficoltà Tino cerca sempre di assumere un profilo più alto del suo (risorse, posizione sopraelevata, masticazione del legnetto, ecc.) per poi offrirle la sua protezione, che lei accoglie sempre di buon grado.
Anch’io all’inizio, attraverso la gestione del guinzaglio, cerco di mostrarmi in ascolto ma sempre piuttosto solida, e credo di essere riuscita a guadagnarmi una certa considerazione dal momento che nella situazione più critica, preoccupata dal fatto che io voltassi le spalle al problema, mi chiede di affiancare Tino e contribuire a proteggerla dal gruppo di ragazzi che la spaventano parecchio.
Kyra, se ascoltata e adeguatamente protetta, è senza dubbio in grado di riuscire a risolvere le sue difficoltà, derivanti esclusivamente dalla mancanza di esperienze in quel contesto.
La questione su cui ora, invece, è necessario concentrarsi è fornire all’umano gli strumenti utili a far emergere le emozioni necessarie a rivestire il ruolo che oggi ha svolto Tino, mentre io gli facevo da spalla; al momento infatti questo compito gli viene molto difficile, perchè fatica a restare solido, accogliente e protettivo in quanto si fa comprensibilmente travolgere dalle emozioni della sua amatissima Kyra, soffrendo molto nel vederla così spaventata. La sua difficoltà è assolutamente comprensibile, ma non offre al cane il sostegno di cui ha bisogno in quei momenti. Cercheremo di fare in modo che Tino rappresenti per lui il modello emozionale da imitare.
Questa tua idea di avere un blog mi è molooltooooo piaciuta.
Questo video dice tanto e rivedo un po’ il modo in cui sto cercando di aiutare Nika (golden retriver di 12 mesi, che teme i rumori forti della strada. Auto che sfrecciano, camion, moto). Grazie amica mia.
Anche Nika si appoggia ad un altro cane che le dia sicurezza?
… credo che l’idea di crearsi un territorio di valore con cibo ed acqua abbia sbloccato molto kyra.. che all’inizio rimane sulle pietre vicino alla panchina.. e poi solo dopo.. con la scusa di allontanarsi leggermente x via dei ragazzi che sono nella panchina a fianco.. riesce a trovare la “ convinzione “ di sdraiarsi sul prato.. fronte al suo umano… un bel segnale di calma.. aiutata anche da Tino che si mette al suo fianco
Sì, Tino si sdraia sempre in modo da offrirle protezione nei confronti delle situazioni che più la preoccupano