A volte le Apparenze Ingannano
All’inizio, mentre Etna beve, è lo sguardo di Argo che la fa smettere, come fossero d’accordo.
Poi lui passa lungo il confine tra i due territori, aggancia con lo sguardo l’altra femmina e la invita a seguirlo.
Lei parte e lo attacca da dietro (e questo mi aveva stupita, perchè mi pareva un cane molto leale, e anche i miei cani a mio avviso la considerano tale) e lui non si scompone neppure (impossibile che non l’abbia sentita arrivare!).
Sembra infatti che lui sapesse già che lei sarebbe arrivata, e che lei sapesse che lui sapeva! i
Infatti lo raggiunge ma non lo guarda neppure, ed è Etna ad andare su di lei.
Durante il loro scambio Argo pare contrastare Etna, ma in realtà la carica, e dà anche dimostrazione delle sue stesse abilità (scatto, scarto, elevazione, grinta, ecc.), e forse il vero scopo di tutto questo scambio è esattamente questo: perchè ad Argo non conviene scontrarsi a livello dimostrativo con una femmina, e quindi lo ha fatto Etna per lui, offrendogli comunque l’assist per dimostrare chi lui sia.
Durante l’interazione Argo spinge Etna al cespuglio (che poco prima lui stesso aveva marcato) ed è esattamente lì che l’azione si conclude.
Dopodiché Argo ancora usa Etna per dare visibilità alla sua agilità e solo dopo che TIno ha finito la sua marcatura di feci va a chiudere il cerchio con una marcatura di urina su quel cespuglio.
Tutto ha termine con Tino che sigilla bevendo acqua.
Un gioco di squadra eccezionale, che ha mostrato alla cana la struttura del gruppo, e che lei ha retto alla grande, portandosi a casa le informazioni che le servivano. Sembrava un conflitto, ma a mio avviso era pura collaborazione, finalizzata a conoscersi meglio.
Che universo fantastico e affascinante, quello dei cani.
Le due femmine che si cercano e si confrontano per misurarsi e approfondire, nella piena e completa ritualizzazione: esibizione dell’ampiezza della bocca, dello stato di salute dei denti, della prestanza fisica, del coraggio e della capacità di restare dentro alle regole.
La decisione che sia Argo a svolgere il ruolo di arbitro e nello stesso tempo di motivatore di questo incontro, affinchè tutto possa avvenire nelle regole e nulla venga lasciato al caso, è stata presa secondo criteri a noi impossibili da comprendere fino in fondo.
E Tino ha delegato senza opporsi, intrappolato in una lunga e faticosa marcatura strategica, che gli impediva di esprimere la sua eccessiva protettività verso la sorella.
La situazione è stata costruita in piena autonomia dai cani stessi, con grande cura: il set, i partecipanti, le risorse in discussione (l’acqua, il cespuglio e l’umana), le modalità di apertura e di chiusura dello scambio. Tutto fa parte di un rituale, e serve ad andare a fondo nella conoscenza l’una dell’altra.
Un mondo diverso dal nostro, un mondo nel quale talvolta meno ci intromettiamo e meglio è.